venerdì 10 gennaio 2020

FI VIVERE ED ESSERE VISSUTI


VIVERE ED ESSERE VISSUTO 

Percorrendo una mappa di senso dei desideri Frasi come: “Nella Fenomenologia dello Spirito Hegel afferma che il desiderio è la prima forma tramite cui l’autocoscienza fa la sua apparizione nel mondo.” o come: “In un linguaggio non strettamente hegeliano, si potrebbe dire che l’uomo inizia a esserci innanzitutto in quanto desiderio. È nel suo desiderare che egli fa esperienza emotiva di sé, del proprio corpo, degli altri e del mondo.” sembrano avere soprattutto il senso di fondamento sia in quanto sentimenti puri e fondanti sia in quanto rinvio a un passato in cui ogni uomo e l’uomo hanno iniziato a esserci. Concetti che ci invitano a cercare un inizio sia nel passato privato di noi singoli mortali che nel nostro passato di uomini poiché ci parlano di emozioni “pure” e primarie; quello stesso tipo di purezza incontaminata da ogni tipo di teoria con cui molti pensatori neopositivisti vollero caratterizzare le sensazioni, interpretandole come “protocolli” primari, come mattoni su cui edificare il sapere certo. Quella neopositivista fu un’illusione che si dissolse presto e altrettanto illusoria potrebbe essere la ‘purezza’ relativa a desideri e dolori. Eppure quando desideriamo, quando proviamo dolore o piacere, sentiamo così intense in noi quelle affezioni dell’anima da non poterle che considerare pure. Sembrano tali perché, se ci interroghiamo, ad esempio, sul senso del desiderio, non possiamo che riferirlo al circuito “Desiderio => soddisfazione del desiderio => estinzione del desiderio”. Un’intensità e una purezza che paiono spingere verso il passato allo scopo di riunificare queste sensazioni di “purezza” con quelle di fondamento e di cominciamento. Un passato dove poter rispondere a domande di senso del tipo: “Perché abbiamo bisogno di desiderare?”, “Perché non possiamo vivere senza?” 

2. Verso un fondamento 
Il nostro viaggio si rivela, però, presto una delusione che tutta la nostra storia e tutto il nostro teorizzare hanno già prefigurato. La multiformità delle idee sulla realtà indica stratificazioni culturali o teoriche cui neppure la coercitività delle sensazioni sfugge. Tutto assume il senso di segnale, d’informazione e d’anticipazione. Anche quelle sensazioni fisiche di dolore, che parevano all'esperienza ingenua, dolori e basta, ora assumono l'abito di segnali e informazioni di manutenzione. L’uomo che non sente il dolore non sopravvive e l’uomo che non sentì il dolore non sopravvisse. Senza un sistema organizzato di segnalazione di guasti non si eseguono manutenzioni e senza manutenzioni si muore. Il dolore ci giunge con connessioni di pericolo, di paura, di richiesta di manutenzione più o meno urgente in un coacervo di connessioni e anticipazioni teoriche che s’intrecciano a formare quello che pareva un puro dato.  Clicca per continuare a leggere

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