venerdì 7 febbraio 2020

FIL FICHTE E IL SUO ROMANZO METAFISICO


Da correggere

A scuola ti presentano Fichte in maniera indecente con le tre leggi dell’Io che pone se stesso, ecc. ma Fichte è un grande pensatore i cui capisaldi poggiano nella congiunzione dell’etica con libertà. Mi piace pensare che, tormentato dall’esigenza della assoluta libertà dell’Io penso di Kant, abbia chiuso gli occhi e creato uno spazio infinito, del tutto puro e vuoto in cui ritrovare e descrivere quella libertà che lo ossessionava e che, vagando in quello spazio senza resistenza, si sia reso conto che nulla in esso aveva senso tantomeno la libertà. Tanto meno quella libertà assoluta che era per lui un’esigenza morale. La libertà per esistere aveva bisogno di ostacoli, di oggetti, di resistenze. E se l’esigenza di libertà era un’esigenza etica altrettanto etica doveva essere l’esistenza degli ostacoli. Di qui l’esigenza di porre se stesso come Io assoluto e come libertà e di porre il “non io” come ostacolo e esigenza morale.
Kant aveva impostato la sua filosofia critica ponendo a un capo l’Io penso e, all’altro capo, il noumeno. Il noumeno era bifronte per un verso puro limite e confine e per l’altro, substrato ai fenomeni. Questa ambiguità salvava la sua filosofia dallo scivolamento metafisico.
Fichte forse con più coerenza elimina l’ambiguità eliminando l’interpretazione del noumeno come limite, l’etica diviene noumeno e causa del mondo e di colpo i tasselli tra fenomeno noumeno, io empirico, io assoluto, mondo enti del mondo e loro interazioni, libertà ed etica vanno al loro posto per formare un puzzle metafisico.  
Se Darwin si fosse identificato in Fichte forse avrebbe accettato che l’io assoluto ponesse il non io nelle forme che voleva e quindi castelli incantati, abissi di terrore, ecc senza nessuna esigenza morale ma la dura legge di selezione avrebbe limitato le possibili forme dei “non io” e delle interazioni fra i vari non io empirici?  Ha ancora senso leggere Fichte? Certo, come ha senso, leggere tutti i grandi romanzi della metafisica, tutti i romanzi della storia dei numeri, tutti quelli della fisica, quelli della letteratura, come ha senso leggere i romanzi che hanno come protagonista quell’infinito attuale, quel controverso personaggio e vero re degli anarchici, che tanto affascinava Borges e Calvino.


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