Mio padre e il
signor Olivetti
Forse non ricordo tutto con esattezza ma questo è il clima che vissi allora.
Mio padre fu tra i primi attivi aderenti al partito di Olivetti.
Correva con la sua Seicento da Corio a Ivrea e si dannava a diffondere il verbo
olivettiano senza mai chiedere una lira o una qualsiasi forma di ricompensa.
Credeva in quel che faceva e pensava che il grande capo, l’Olivetti Magnum P.I. avrebbe sviluppato un vero moderno partito popolare.
Dopo il deludente risultato delle elezioni politiche, dopo che
risultarono evidenti le lillipuziane dimensioni del nuovo partito, non si
scoraggiò. Ma quando i grandi vip del partito chiusero l’avventura
invitando aderenti e simpatizzanti a confluire nel partito repubblicano di La Malfa , si arrabbiò e, scandalizzato, mandò per telefono a quel paese tutta l'organizzazione, i grandi capi, il grande Olivetti magnum P.I. e la sua corte
di aristocratici.
Finire quella splendida avventura alla corte del partito repubblicano, uno dei
partiti più esclusivi, più elitari, più aristocratici, più "IN", uno dei più dotati di
molteplici puzze sotto l’aristocratico naso, era per lui un insulto. Molto
meglio chiudere e basta.
Al di là dei suoi meriti, l’Olivetti rimase una corte
aristocratica, elitaria, radical chic, e legata a La Malfa e al PRI. Il
presidente dell’Olivetti, Visentini, che fu anche presidente del PRI, era il classico elitario "pezzo grosso", con aristocratici e elitari gusti, con aristocratico ed elitario naso, con aristocratiche ed elitarie frequentazioni, secondo il quale, come ebbe a dichiarare, il vero Mozart, si gustava solo nell'elitario e aristocratico festival di Salisburgo.
Visentini cercò con la sua elitaria compagnia di impadronirsi delle gestione del Corriere
della sera. Per fortuna Craxi, il miglior Craxi, glielo impedì, e sono sicuro
che dalla tomba mio padre lo applaudì.
Da mio padre ho ereditato una profonda antipatia verso ogni elite,
ogni circolo aristocratico, ogni ambiente rotariano. Anche se dopo il liceo per
qualche anno mi sentii liberale e azionista, iniziai presto un percorso di
totale ribaltamento. Di quel periodo di travaglio ho parlato nelle Metamorfosi del professor Strunz.
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