Odio razziale e culturale - Capitolo 6 de Il Manifesto degli incivili
E’ inutile far finta di non vedere, ignorare che questo tipo
di odio nella variegata varietà delle posizioni non esista; un odio spesso cieco
diretto soprattutto contro i neri per il colore della pelle, contro gli ebrei. Contro
questi ultimi un odio millenario verso la cultura di un popolo e contro un popolo,
accusato di assassinio di dio. Un odio che si estende in alcuni casi a tutte le
altre diverse culture e stirpi, così radicato da divenire insuperabile,
incorruttibile, impermeabile ad ogni pensiero, ad ogni sentimento. Un odio che
si respira anche e soprattutto nei campi di certa sinistra contro l’ebreo, un
odio appena coperto dalla tenue e trasparente coperta dalla giustificazione
della politica dello Stato d’Israele. Una coperta così tenue che, ad essa,
spesso molti odiatori di ebrei, tra i quali possiamo enumerare quasi tutti i
musulmani, quasi tutta la nostra sinistra, rinunciano, identificando tutti gli
ebrei del mondo con gli ebrei dello stato d’Israele, con la politica dello
stato d’Israele; una identità che si rivelerebbe nella solidarietà che costoro offrono
a quello stato e alla politica espressa da questa stato.
E’ giusto
parlare di seminatori di paura e di odio, ma non per populisti. E' la
sinistra a disseminare odio antiebraico e giustificare i delitti arabi e
palestinesi. Perché non ricordare mai che furono, sì, gli estremisti israeliani a
cacciare una parte dei palestinesi dalle loro terre dopo la guerra, ma contemporaneamente ingigantiva la cacciata di tutti gli ebrei dai paesi arabi iniziata con l'insediamento ebraico. Furono tanti: si dice che a Bagdad un abitante su sei fosse ebreo. Tutta gente che lasciò casa, lavoro ed averi per rifugiarsi nei paesi disposti ad accoglierli, tre questi lo stato d'Israele.
Seminatori di Odio e di Paura. Ebbene cominciamo dalla paura.
La paura è un sentimento, donatoci dall'evoluzione, quel sentimento che ci induce alla prudenza e a non fare entrare la volpe nel pollaio, a non carezzare le tigri. Chi carezzava le tigri veniva mangiato dalle tigri e non trasmetteva prole disponibile a farsi mangiare dalle tigri. La paura è un sentimento rivolto al futuro, ai vari futuri mondi possibili che
si aprono a noi tutti come conseguenza del nostro agire e che guida la nostre scelte, indirizzandole verso la prudenza, perché non possediamo uno scanner o un apparecchio schermografico che ci rivela se l'individuo che tenta di entrare a forza nella nazione, nasconda la Sharia e, con essa, l'istinto della violenza, la volontà di ferirci, di organizzare attentati, l'odio verso quello stesso Occidente a cui chiedono aiuto.
Di qui la propensione dei populisti per il rifiuto che si aggiunge al rifiuto verso le elite della repubblica di Platone italiana, al rifiuto dell’Europa vista come un impero repressivo. Un rifiuto all'accoglienza indiscriminata, un totale contrasto coi "generosi" che di questa accoglienza fanno bandiera, che dell’accettazione di questa Europa fanno bandiera. Per noi invasori per loro migranti Possiamo favorire l’accoglienza o bloccarla e certamente ognuno si formerà giudizi e aspettative in relazione alla sostenibilità dell’accoglienza e alle conseguenze positive o negative. Gli strumenti per valutare i vari futuri possibili ed assegnare ad essi gradi di probabilità sono la nostra esperienza, la nostra cultura, la statistica, la teoria probabilistica ecc. Potremo immaginare un mondo futuro come quello orribile descritto dallo scrittore francese Houellebecq nel suo romanzo Sottomissione in cui l’Islam giunge a condizionare per via del tutto democratica la società francese o affidarci alle pessime previsioni di Oriana Fallaci che ha espresso in molti saggi il pessimo destino che ci attende se non conterremo gli islamici o futuri mondi in cui, in qualche maniera, gli islamici vengono assimilati alla cultura occidentale e si comportano laicamente come i cattolici. Diciamo che una corretta scelta potrà avvenire se daremo un giusto peso alle probabilità e alla durezza prevista per praticarlo.
Di qui la propensione dei populisti per il rifiuto che si aggiunge al rifiuto verso le elite della repubblica di Platone italiana, al rifiuto dell’Europa vista come un impero repressivo. Un rifiuto all'accoglienza indiscriminata, un totale contrasto coi "generosi" che di questa accoglienza fanno bandiera, che dell’accettazione di questa Europa fanno bandiera. Per noi invasori per loro migranti Possiamo favorire l’accoglienza o bloccarla e certamente ognuno si formerà giudizi e aspettative in relazione alla sostenibilità dell’accoglienza e alle conseguenze positive o negative. Gli strumenti per valutare i vari futuri possibili ed assegnare ad essi gradi di probabilità sono la nostra esperienza, la nostra cultura, la statistica, la teoria probabilistica ecc. Potremo immaginare un mondo futuro come quello orribile descritto dallo scrittore francese Houellebecq nel suo romanzo Sottomissione in cui l’Islam giunge a condizionare per via del tutto democratica la società francese o affidarci alle pessime previsioni di Oriana Fallaci che ha espresso in molti saggi il pessimo destino che ci attende se non conterremo gli islamici o futuri mondi in cui, in qualche maniera, gli islamici vengono assimilati alla cultura occidentale e si comportano laicamente come i cattolici. Diciamo che una corretta scelta potrà avvenire se daremo un giusto peso alle probabilità e alla durezza prevista per praticarlo.
I due fattori ci guidano o verso l’opposizione ostile, la paura, il
respingimento o verso la fiduciosa accoglienza.
Chi arretra e
non vuole l’islamico non è un odiatore né un seminatore d’odio: semplicemente
constata che gli ingressi vanno disciplinati, che nel pollaio non va invitata
la volpe. Che non possiamo accogliere centinaia di persone ogni giorno, che
all’ingresso non disponiamo di una macchina schermografica, uno scanner che
accerti la presenza e l’intensità della sharia e il proposito di trapiantarla,
che non abbiamo, come succedeva negli Stati Uniti un’isola per accogliere o
respingere su una nave che li riporti a casa i candidati migranti perché i
nostri migranti arrivano su barconi malandati che affonderebbero se non li
soccorressimo, instaurando così un ricatto di salvezza a cui secondo molti non
dobbiamo soggiacere.
I favorevoli al respingimento Propagano il
loro odio e la loro paura? No, semplicemente affermano le loro tesi come lo
fanno i favorevoli all'accoglienza.
Emigrare in
Italia, in Francia, in Europa legalmente non è costoso, ma è necessario il passaporto
e un visto che i migranti sanno che difficilmente otterranno. Il costo del biglietto
aereo non sarebbe neppure un sesto del costo necessario ad entrare tramite organizzazioni malavitose che agiscono al di fuori di ogni legge.
I migranti
sanno perfettamente quale strada costosa e pericolosa stanno intraprendendo e a
questo punto non sono più solo migranti ma invasori. Si mettono in viaggio,
spesso attraversando terre pericolose e mortali, con guide che li trattano come
animali, giungono in Libia (dove esiste da tempo, da quando l’asino Obama, il
volgare e crudele Sarkosy, il despota inglese e infine anche il Berlusconi, che mai avrebbe dovuto cedere ai ricatti dei suoi delinquenti
colleghi, dicendo a voce alta che mai e poi mai gli Italiani avrebbero versato altro sangue libico dopo quello versato criminalmente nelle operazioni di conquista e
di dominio) e per approfittare delle legge del mare che obbligano le navi a
soccorre le altre navi in difficoltà, si imbarcano in barconi destinati ad
affondare. Sono poveri ma, scaltri, i sotterfugi e le condotte truffaldine per
mettere piede in Europa li usano tutti e con loro portano la loro ignoranza e
la loro sharia. Scaltri loro, falsi e ipocriti i soccorritori che diffondendo
il messaggio, “Imbarcatevi, ci siamo qui noi ad accogliervi, quando la barca si
sfascia” E se non ce la fanno ad arrivare in tempo: “Buona affogata! La colpa è
di Salvini!”.
Purtroppo
decenni di egemonia culturale della sinistra fanno ancora sì che chi vuole
accogliere sia buono bravo, intelligente, colto mentre gli altri sono perfidi,
barbari, ignoranti e cattivi e, naturalmente, seminatori d’odio.
Cosa diremo
quando grazie ai seminatori di odio cesseranno le invasioni, le morti in mare e
in terraferma?
Decisivo nella scelta è un fattore di cui si tiene ben poco conto. Questo fattore riguarda la reversibilità o
l’irreversibilità.
L’ingresso in
Europa, l’ingresso nella cinta dell’euro, l’accoglienza è non solo costosa e rischiosa c ma anche irreversibile. Una volta entrati non possiamo rimandarli casa. La decisione è per sempre come l'Euro, che altri incoscienti ci hanno imposto. Chi si è
assunto la responsabilità di una entrata così improvvida nella moneta comune era perfettamente a conoscenza che, giusta o sbagliata, la scelta è per tutti e per sempre. Non a caso la sinistra, quella sinistra che aveva
osteggiato l’Europa in tutti i modi l'ha imposta a tutti noi come oggi ci vuole imporre l'accoglienza!
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