INTOLLERANZA CULTURALE?
Devo due risposte, una a un commento non certo ostile che mi
invita ad ascoltare le migliaia di composizioni strumentali capaci di dare meravigliosa musica strumentale e una a due commenti decisamente ostili di cui
uno, a mio avviso scandaloso.
Come specificato nel post la mia preferenza per la musica
vocale ha due motivazioni: il mio grande amore per l’opera e l’acufene di cui
soffro dopo quattro operazioni alle orecchie. Dalle lunghe investigazioni anche
su Internet ho capito già da molti anni che l’unico rimedio a questo
fastidiosissimo e talora atroce disturbo è l’immissione di un “giusto” suono in
intensità e varietà di frequenze, all'interno dell’orecchio.
Il suono ha la
doppia funzione: la prima, di distrarre e la seconda di rivaleggiare con
l’acufene e di contrastarlo, saturando certe frequenze. L’effetto migliore lo
ottengo con la voci acute e con la tromba. Ma questi sono particolari tecnici e
vengo alla musica.
Io non disprezzo affatto la musica strumentale ma
semplicemente preferisco l’opera e la musica cantata.
Delle quattro persone con cui parlo di musica, due amano in egual
misura opere e sinfonie, uno detesta l’opera e il quarto segue solo l’opera.
Non credo quindi di essere un’eccezione anche se un campione di quattro persone
non è certo significativo.
Acquistai i miei due primi dischi, la terza di Beethoven e
la sesta di Cajkovskij,
per mille faticose lire alla Standa nel lontano 1962. L’anno
successivo acquistai, sempre per mille faticose lire, un disco che recava da un
lato la suite dal Lago dei cigni e
dall’altro quella dello Schiaccianoci, poi
con l’audizione del Guglielmo Tell a teatro, e dell’Otello nacque il mio amore
per l’opera lirica.
Certo esistono molte favolose ouverture.
Tra queste ne amo tre di Cherubini:
quelle di Medea, del Demoofonte e dell’Anacreonte. quelle stupende del Don
Giovanni e delle Nozze di Figaro,
l’Elisa n 3 di Beethoven, quella dell’Ifigenia, quelle
di Verdi (I vespri siciliani, La forza del destino), quelle di
Rossini, quelle di Wagner ( Tristano e
Isotta, Parcifal, Tannhauser, Lohengrin),quella della Carmen l’introduzione del Boris e della Kovancina, l’Intermezzo di Mascagni,
Certo esistono favolosi poemi sinfonici,
balletti, sinfonie. Ricordo i Preludi di Litz, nelle Steppe dell’Asia centrale di Borodin, i due
poemi di Musorgskij, lo Shahrazad
diRimskij Korsakov, i tre balletti di Stravinskij ( Petruska , L’uccello di fuoco, La sacra), i già citati di Cajkovskij, gli innumerevoli balletti presenti nelle opere (ad
esempio, i quattro o cinque del G. Tell,
quello di Aida , quelli di Grieg) che
sono innumerevoli, le sinfonie di Beethoven, di Brahms, di Cajkovskij, l’Incompiuta di Schubert, la Rapsodia in Blu e il Concerto in fa di Gershwin, La
primavera e La tempesta Vivaldi,
le Notti di Madrid di
Boccherini… non proseguo perché ho
fretta e perché mi accorgo che tra quelle citate e quelle dimenticate, le ore di musica
orchestrale, che ho ascoltato e che ancora ascolto, sono molte. Molte di più di quanto pensassi. In fondo non sono un professionista delle musica.
E poi non
devo affatto giustificarmi.
Mi limito a ricordare che non pochi compositori, come molti ascoltatori si sono
sentiti, più a loro agio più con l’opera
lirica che con la musica strumentale. Cito Verdi, Wagner, Donizetti, Bellini,
Rossini, Monteverdi, Gluck, ecc. E cito anche Cherubini che, pur dimostrando la
sua indubbia grandezza nelle ouverture, scrisse una sinfonia che non è certo
fra le sue opere migliori.
Non critico
certo il gentile commento di ADELMO MISCHIS “Caro Ezio, migliaia sarebbero le Ouverture, le
Sonate, le Fughe, i Notturni, ecc. che potresti ascoltare, acufene o no, per
comprendere quanto sia grande la
Musica anche senza la parte vocale. Inutile farti esempi, ce
n'è per tutti i gusti, basta ascoltarli con un minimo di attenzione.
Ma i due di Bonfiglioli mi
hanno contrariato non poco. Cosa vuol dire “non capisco niente”? Non è scritto in Italiano? Cosa vuol
dire “per me questo post dovrebbe essere eliminato”? Non credevo ai miei occhi,
sono furente e scandalizzato. A mio avviso, intolleranza culturale e nulla
più. Non esprimevo altro che la mia
preferenza per la musica con canto. Sono io o lui da cacciare?
Non aggiungo altro.
+++A tutti ricordo che la musica
sinfonica e lirica non passa certo giorni facili e non mi sembra proprio opportuna
una simile manifestazione. Per questo chiedo delle scuse. Non solo per quella che,
ripeto, considero un’intolleranza culturale ma per la presenza, sempre mio
avviso, di una critica alla mia cultura. Dopo una laurea al Politecnico e una
in filosofia, dopo che ogni notte, grazie a You tube, ascolto a Roma la musica coi
papi, a Mantova, coi duchi, a Venezia coi Dogi, su è giù lungo la grande storia
della musica fino allo splendido Mosè ed
Aronne e ai non meno splendidi canti da requiem di Stravinskij, non debbo
certo dimostrare nulla al signor Bonfiglioli o al sito:
Posterò questo scritto non solo come risposta ma anche come dichiarazione.
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