E’ una delle persone più interessate alla filosofia che
abbia conosciuto. L’ho invitata varie volte a scrivere di filosofia su internet
di quegli stessi argomenti sui quali discutiamo da anni alla domenica
mattina nella gelateria di Favria con mia moglie e saltuariamente con altri tra
i quali il preparatissimo Guido Laurenti, ma si è sempre rifiutata.
Le ho anche chiesto di scrivere a quattro mani su alcuni temi fra i
quali, quello sull’interazione democratica, un argomento su cui ho iniziato da molti anni a riflettere e prendere appunti ma anche
in questa occasione, dopo un’apparente iniziale interesse, ha completamente
messo da parte il progetto. Perché? Forse perché è troppo severa con se stessa.
Anche Giavarra non scrive ma ha così forti interessi nella musica, nella vita,
nella lettura, nella conversazione, nella montagna che, da quel che posso
immaginare, non ha proprio tempo di scrivere . Averla come amica è stata un aiuto prezioso.
Legge i miei scritti sia quelli di filosofia che i romanzi e fa i suoi commenti
che io ascolto sempre con attenzione. E anche disponibile - opera preziosissima
– a correggere strafalcioni, refusi e pensieri poco concludenti.
Ma l’aiuto più prezioso lo da accettando di discutere tutte
le opinioni e tutte le teorie possibili. Anche quelle che l’elite, (quella autoelettasi Società Civile), rifiuterebbe anche solo di ascoltare.
E’ riuscita anche a dimostrarmi che, nonostante le mie convinzione
in proposito, mantenevo un bel po’ di puzza culturale sotto il naso e che il mio rifiuto di Facebook lo dimostrava.
Non era grazie a Facebook che Obama aveva raccolto una miriade
di piccoli finanziamenti? Non era grazie a Facebook che la rivoluzione democratica contro i dittatori laici si è propagata
in tutto il Mediterraneo? Le ho dato ragione, mi sono vergognato e mi sono
iscritto a Facebook. Tornerò a parlare della sua filosofia etica e morale ( Ma
solo se avrò il suo permesso).
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