Giancarlo e il
treno per Parigi
Con Giancarlo, da giovane, ho passato giornate belle, interessanti
e allegre, costruendo apparecchiature elettroniche per l’Olivetti. Poi ci
siamo persi di vista per parecchio tempo.
Quando, anni dopo, lo incontrai, era uno psicanalista affermato
che dedicava molto tempo a studiare, ad aggiornarsi, ad alimentare dibattiti
nel suo Laboratorio di Psicoanalisi. Mi
disse che tutti i sabati si prendeva il treno per Parigi dove partecipava a
un seminario con Lacan.
Quello era il vero Giancarlo, quello che conoscevo io!
Una
delle poche persone che, ad esempio, quando si parlava di politica accettava di parlare, non
di politica spicciola o di personaggi o di eventi, ma di teorie politiche.
In questi giorni, ho assistito a una conferenza sulla Arendt tenuta nel suo
Laboratorio da lui coi suoi compagni di laboratorio e mi sono
ritrovato in disaccordo totale sui loro giudizi. Forse avrei dovuto accendere
una discussione ma non è nel mio carattere. Tornerò su
Giancarlo. Tornerò sulla Arendt.
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